Gli scopi istitutivi e le finalità della Fondazione sono contenuti nell’art. 4 dello Statuto che si riporta, di seguito,integralmente.

Scopi e Finalità

“La Fondazione che non ha scopo di lucro, ha per oggetto esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel campo della beneficenza, della tutela dei diritti civili in favore di persone svantaggiate in ragione delle condizioni fisiche, psichiche, economiche sociali o familiari e dell’assistenza sociale e si prefigge il compito di rendere operante nel sociale il principio cristiano della solidarietà umana contenuto nelle parole di Gesù “Fate questo in memoria di me”.

“In osservanza di tale scopo la Fondazione, svolgendo attività esclusivamente di volontariato anche ai sensi della Legge 266/1991 e successive modifiche, si propone di:

  • assistere e sostenere chiunque versi in stato di bisogno e quindi si trovi nelle condizioni di diventare vittima dell’usura;
  • prevenire, operando con ogni mezzo consentito dalla legge il fenomeno dell’usura, ad ogni livello e sotto qualsiasi forma si presenti, anche attraverso forme di tutela, assistenza ed informazione;
  • assumere iniziative a favore di singoli, famiglie, e di piccole imprese familiari, a rischio di usura;
  • l’attività di raccolta delle richieste e di istruttoria avverrà tramite centri di ascolto eventualmente istituiti o tramite il Comitato Tecnico Esecutivo;
  • rilasciare garanzie a Banche e ad altri Intermediari Finanziari convenzionati per favorire la concessione di finanziamenti a persone, famiglie e piccole imprese familiari, anche con le modalità previste dalla legge 108/96 che, pur non apparendo immediatamente a rischio di usura, non hanno capacità economico-patrimoniali per ottenere il credito presso i canali ordinari, ma presentano potenzialità economiche future tali da giustificare l’assunzione responsabile di impegni come ad esempio piccoli prestiti di soccorso, micro credito di soccorso per la prevenzione dell’usura o altre forme tecniche aventi la stessa finalità e natura;
  • attribuire direttamente, senza corrispettivo e senza interessi, ed eventualmente senza rimborso del capitale, somme di danaro provenienti da fondi non statali, sotto forma di sussidi, contributi, ovvero ogni altra forma di sostegno economico nella misura non superiore al 20% dei fondi propri della Fondazione;
  • informare, anche attraverso idonee campagne conoscitive, i cittadini sui servizi esistenti a sostegno delle situazioni problematiche al fine di dare speranza a chi si trova in situazioni di disagio e favorire la fiducia nelle istituzioni;
  • fornire e richiedere collaborazioni a Istituzioni, Enti pubblici e privati, Associazioni ed Organizzazioni di qualsiasi natura che si interessano delle problematiche dell’usura, del fenomeno del sovra-indebitamento, dell’educazione al corretto uso del denaro e dell’educazione al risparmio;
  • promuovere e sostenere l’educazione, la formazione e l’aggiornamento dei volontari che servono lo scopo della Fondazione e assumere qualsiasi iniziativa idonea a raggiungere gli scopi della stessa.”

“Per quanto attiene l’aspetto della prevenzione dell’usura, la Fondazione opera ai sensi e per gli effetti della legge 7 marzo 1996 n.108; presso la Fondazione è istituito, con sovvenzioni pubbliche, un fondo speciale per la prevenzione del fenomeno dell’usura, operante secondo i criteri dettati dalla L.108/96, dalle sue norme di attuazione ai seni del DPR 11 giugno 1977 n. 135 e delle successive modificazioni e integrazioni.

Tale fondo speciale avrà separata gestione amministrativa e contabile.

Le necessità del richiedente e/o di coloro che si trovino nello stato di bisogno o nell’ imminente pericolo di cadervi, saranno accertate con insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo, secondo le modalità stabilite mediante apposito Regolamento interno approvato dallo stesso Consiglio, nel rispetto delle seguenti direttive di massima: urgenza della richiesta, esame approfondito della situazione debitoria e delle cause che l’hanno determinata, esame dei flussi finanziari in entrata ed in uscita (reddito e necessità di spesa dei richiedenti), nonché esame della posizione finanziaria ex ante (prima dell’eventuale intervento della Fondazione)  ed ex post (quale si verrebbe a determinare dopo l’intervento). Esame, infine, della fattibilità dell’intervento; giudizio, cioè sulla sostenibilità dello stesso, attese le condizioni di reddito dell’interessato richiedente.

L’attività di raccolta delle richieste avverrà tramite Centri di Ascolto eventualmente istituiti o tramite il Comitato Tecnico Esecutivo.

La Fondazione non può svolgere attività diverse da quelle fin qui elencate e di quelle ad esse direttamente connesse.”